Circa 3,5 milioni sono stati richiesti come risarcimento danni in seguito all’annullamento da parte del Tar Campania di un’ordinanza urgente e contingibile emessa dal Sindaco di Capri nell’agosto 2020.
I danni sono stati richiesti mediante atto di citazione promosso dai proprietari degli immobili oggetto dell’ordinanza sindacale.
Ricordiamo che il Comune di Capri, nel procedimento al TAR Campania contro l’ ordinanza sindacale, non si è costituito in giudizio ed è stato dichiarato contumace e non è stato promosso appello al Consiglio di Stato.
Il costone roccioso è di proprietà del Comune di Anacapri e diversi enti sono coinvolti tra cui la Città Metropolitana di Napoli e l’Autorità di Bacino.
Sono necessari lavori di risanamento del costone per i quali sono stati richiesti finanziamenti per circa 20 milioni di euro ma ancora nulla.
È stata inviata una nota ai sindaci di Capri e di Anacapri per verificare e valutare quali provvedimenti intendano adottare per garantire la sicurezza pubblica e privata.
Le pietre, quando cadono, non avvisano.
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