Porto Turistico di Capri. Ormai sono mesi che il nuovo consiglio di amministrazione, nominato dal sindaco Paolo Falco, è insediato. Fino ad oggi non risulta alcun cambiamento significativo, se non una lettera nella quale il presidente del CDA, Augusto Federico, esponeva le difficoltà relative alle posizioni organizzative all’interno della struttura.
Il punto è molto serio e si articola su due fronti. Il primo, quello della concessione demaniale marittima, riguarda la società interamente comunale, gestita al 100% dal Comune di Capri. In virtù della proroga di dicembre 2023, tutte le concessioni demaniali marittime a uso ricreativo sono state prorogate al 31 dicembre 2024. Questa delibera è stata impugnata su istanza del sottoscritto all’Agcom, che ha ritenuto fondate le note inviate dall’Associazione Nazionale Consumatori e ha proposto ricorso al Tar Campania, attualmente pendente.
Il secondo punto di vista, o meglio, il secondo fronte da affrontare, riguarda il fatto che questi posti barca dovrebbero scadere tutti il 31 dicembre 2024 e il porto dovrebbe approvare un regolamento di riassegnazione, come già avviene con le concessioni di levante e ponente. Le concessioni in capo al Comune di Capri, relative alla gestione della struttura, sono di tipo demaniale e hanno una durata di 10 anni. L’Autorità Garante della Concorrenza ha rilevato che il Comune può affidare alla società in house l’area demaniale marittima, con l’obiettivo prioritario di servire l’isola; tuttavia, deve garantire la concorrenza e la trasparenza nell’assegnazione dei posti barca.