Un caffè con l’avvocato
di Gaetano Simeoli
L’ordinanza contingibile e urgente recentemente adottata dal Sindaco di Roccaraso per regolamentare l’accesso degli autobus turistici al comprensorio sciistico dell’Alto Sangro offre interessanti spunti di riflessione sulla gestione dei flussi turistici di massa, con possibili applicazioni anche in altri contesti territoriali caratterizzati da criticità analoghe.
Il caso Roccaraso rappresenta un esempio emblematico di come le amministrazioni locali possano intervenire per gestire situazioni di emergenza legate al sovraffollamento turistico. L’ordinanza, emanata ai sensi dell’art. 54 TUEL, ha introdotto un sistema di contingentamento che limita l’accesso degli autobus turistici a 100 mezzi al giorno nei fine settimana, attraverso un meccanismo di prenotazione online e targhe alterne. La decisione è stata assunta a seguito di una situazione critica verificatasi il 18-19 gennaio 2025, quando la presenza di oltre 200 autobus e circa 10.000 turisti ha determinato il blocco della viabilità e gravi rischi per la pubblica incolumità.
Questo modello di gestione solleva l’interessante questione della sua potenziale applicabilità ad altre realtà turistiche soggette a problematiche simili, come l’isola di Capri nei periodi di massima affluenza. La questione è particolarmente rilevante quando i servizi a terra risultano completamente congestionati.
Dal punto di vista giuridico, la possibilità di adottare misure di contingentamento degli sbarchi turistici trova fondamento in precise disposizioni normative. Come evidenziato dal TAR Sicilia, il Sindaco può adottare ordinanze contingibili e urgenti per limitare temporaneamente gli accessi quando sussistano effettive e concrete esigenze di sicurezza legate al sovraffollamento turistico. Tuttavia, come sottolineato dal TAR Campania, tali misure devono essere proporzionate e non discriminatorie.
Per essere legittime, le misure di contingentamento devono rispettare alcuni requisiti fondamentali:
La sussistenza di una situazione di effettiva emergenza non gestibile con strumenti ordinari, documentata attraverso un’adeguata istruttoria tecnica. Nel caso di Capri, questo potrebbe tradursi in una valutazione della capacità di carico dell’isola in termini di servizi essenziali, trasporti e sicurezza.
La temporaneità e proporzionalità delle misure rispetto all’emergenza. Come chiarito dal Consiglio di Stato, non è ammissibile utilizzare l’ordinanza contingibile e urgente come strumento di regolamentazione permanente.
La necessità di un coordinamento interistituzionale, che nel caso di Capri dovrebbe coinvolgere non solo l’amministrazione comunale ma anche l’autorità portuale e le compagnie di navigazione.
L’esperienza di Roccaraso suggerisce alcuni elementi operativi che potrebbero essere utilmente replicati nel contesto insulare:
L’implementazione di un sistema di prenotazione digitale per gestire gli accessi in modo ordinato e trasparente.
La definizione di soglie massime giornaliere di visitatori basate sulla effettiva capacità di accoglienza del territorio.
Il coordinamento preventivo con tutti gli stakeholder attraverso tavoli tecnici, come avvenuto nel caso di Roccaraso con il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Tuttavia, l’applicazione di questo modello a Capri richiederebbe alcuni adattamenti specifici. In particolare, sarebbe necessario:
Sviluppare un sistema di monitoraggio in tempo reale della presenza turistica sull’isola.
Prevedere meccanismi di coordinamento con le compagnie di navigazione per la gestione delle prenotazioni e degli sbarchi.
Definire criteri oggettivi per stabilire le soglie di accesso, basati su parametri quali la capacità dei servizi pubblici, la mobilità interna e la sicurezza.
In conclusione, l’esperienza di Roccaraso dimostra che è possibile gestire i flussi turistici di massa attraverso strumenti amministrativi di contingentamento, purché questi siano adeguatamente motivati, proporzionati e temporanei. L’applicazione di un modello analogo a Capri appare giuridicamente possibile, ma richiede un’attenta calibrazione delle misure alle specificità del contesto insulare e un forte coordinamento tra tutti gli attori coinvolti. La sfida principale resta quella di bilanciare le esigenze di tutela del territorio e della sicurezza pubblica con il diritto alla mobilità e gli interessi economici legati al turismo.
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