Tutto il mondo partecipa alle borse del turismo e a programmi di investimento per attrarre turisti. Invece, a Capri si parte dal solo principio dello sbarco giornaliero di 15.000 persone. È vero che ci sono troppi sbarchi, come abbiamo dimostrato con articoli e video de La Voce di Capri. Ci sono congestionamenti nelle file dei trasporti pubblici, ma è anche vero che l’isola, in questi 20 anni, non ha mai riprogrammato la propria gestione del trasporto terrestre interno e delle infrastrutture a terra. Dobbiamo considerare anche l’eccessiva concessione di suoli pubblici negli ultimi anni (ci sono ancora autorizzazioni esterne per il Covid da revocare?) che hanno limitato la libera fruizione dei percorsi e delle passeggiate in tutte le aree dell’isola. Oggi ci troviamo con concessioni di suolo pubblico ovunque: nei vicoli, nelle stradine strette, in via Camerelle, nel borgo di Marina Grande e in Piazzetta. Ovunque, bar, ristoranti e altre attività commerciali, anche solo per una pianta, richiedono suolo pubblico, togliendo ai cittadini aree determinanti e nevralgiche. Ci sono casi in cui il suolo pubblico concesso non garantisce neanche il passaggio dei mezzi di soccorso, se non prima di aver rimosso tende e tavolini, facendo alzare i clienti; insomma, siamo al ridicolo. È vero che a Capri la funicolare è piena, ma è anche vero che abbiamo stazioni vecchie e un sistema di distribuzione dei biglietti che non ha neanche il tap and go. Le biglietterie marittime e terrestri sono dislocate con un’autorizzazione provvisoria che dura da oltre trent’anni, non più in grado di soddisfare le esigenze attuali del territorio. È pur vero che, quando ci sono file a Marina Grande, molte di queste sono causate dalla mancata assistenza alle persone, dalla mancata vendita dei biglietti in modo chiaro e trasparente, e soprattutto dalla mancanza di taxi, spesso impegnati. Allo stesso tempo, mentre si registrano scene di caos a Marina Grande, Villa Jovis , Anacapri con pochi turisti, Villa Damecuta deserta, il percorso di Pizzolungo con pochissimi turisti, e molte altre zone completamente deserte.